COCO CHANEL E I RUGGENTI ANNI ‘20 IN COSTA AZZURRA

Se penso agli anni venti in Costa Azzurra, mi viene subito in mente lei: Gabrielle Chanel, la creatrice di moda di tutti i tempi. Da sola ha rivoluzionato lo stile femminile, e non solo quello della moda.

Ha adattato gli abiti alle esigenze delle donne rendendoli comodi, eleganti e intemporali e soprattutto ha dato una lezione di femminismo sin dai primi decenni del novecento, quando cominciò a costruire l’impero della haute couture. E proprio in questo periodo così prolifico per l’arte e la moda, nasce un nuovo stile chiamato “Riviera”. Alla grande couturière, che ha creato una nuova immagine della donna, una donna libera e a questi anni effervescenti è dedicata l’esposizione: “Les Années folles de Coco Chanel”.
Nell’incantevole Villa Paloma che osserva dall’alto il Principato di Monaco, si possono ammirare sino al 5 ottobre, le creazioni tessili, gli accessori e le opere d’arte emblematiche di questo decennio. La mostra rende omaggio alla natura visionaria di Chanel, all’invenzione di un nuovo modello femminile, ossia una donna moderna, libera e indipendente. Riunendo più di duecento oggetti, l’esposizione presenta modelli e accessori di Gabrielle Chanel e quaranta opere di artisti moderni, tra cui Kees Van Dongen, Pablo Picasso, Marie Laurencin, Natalia Gontcharova, Sonia Delaunay, Jean Cocteau, Mikhail Larionov, Alexandra Exter, oltre a numerose fotografie di Man Ray, Dora Kallmus, Edward Steichen e Roger Schall.

Alcuni modelli di Chanel

Come estensione di questo fertile dialogo tra moda e arti visive, l’artista Chloé Royer (nata nel 1989) presenta Of Limbs and Other Things, un corpus di venti opere, tra cui diverse produzioni create appositamente per la mostra, che esplorano vari processi di metamorfosi del corpo femminile.
La mostra dedicata agli anni ruggenti del dopoguerra, si sviluppa attorno a tre assi tematici principali: la vita all’aria aperta e l’ascesa delle attività ricreative balneari; i Balletti Russi e l’influenza delle culture slave; e infine l’invenzione dello « stile Riviera ».

Alla fine della prima guerra mondiale, Gabrielle Chanel gettò le basi della suo futuro marchio di lusso nelle più prestigiose località costiere. Nel 1912, la prima boutique Gabrielle Chanel » aprì i battenti a Deauville. Proponeva articoli di abbigliamento sportivo per donna, realizzata in jersey, rivoluzionando i codici della moda e liberando il corpo femminile. Il successo fu immediato. Nel 1914, Chanel aprì un negozio a Monte-Carlo, all’interno del lussuoso Hotel Hermitage, vendendo « cappotti, pellicce, maglie, camicette, sottovesti, pizzi, lingerie, ombrellini, borse e ventagli… ».

Nel 1915, la sua prima casa di moda nacque a Biarritz, nella quale lavoravano sessanta donne.
In queste tre località, Chanel offriva alle donne di tutto il mondo un guardaroba
adatto alle attività ricreative all’aria aperta, in risposta all’ascesa di sport come il golf, il tennis e il nuoto. Il Principato di Monaco fu pioniere nello sviluppo dello sport femminile, organizzando le prime Olimpiadi femminili tra il 1921 e il 1923. L’anno successivo, nell’ambito dei Giochi Olimpici di Parigi del 1924, Jean Cocteau invitò Gabrielle Chanel a disegnare i costumi per il suo balletto Le train bleu. Gli anni Venti furono caratterizzati dalla transdisciplinarità e dalle amicizie artistiche con Serge Diaghilev, Igor Stravinsky e artisti vicini ai Ballets Russes, la cui compagnia era stata fondata a Monte-Carlo.

Coco Chanel, che risiedeva regolarmente a Monaco, si stabilì gradualmente in Costa Azzurra. Il 1921 segnò la nascita dei profumi Chanel con la creazione, a Grasse, del celebre N° 5, il cui flacone divenne un’icona dei ruggenti anni Venti. Nel 1923 aprì una boutique a Cannes. Infine, fu nel 1928 che scelse il paese di Roquebrune-Cap-Martin per costruire la villa La pausa, concepita come un’oasi di pace, qui alle porte del Principato, Coco invitava gli amici Picasso, Cocteau e Dalì.
Nelle fotografie scattate a La pausa Chanel mostra un’immagine di libertà, incarnando al contempo lo stile della Riviera. Vestita con un maglione e pantaloni a righe, con i capelli corti, il suo unico ornamento sono le sue famose collane di perle.
Dopo il successo internazionale del tubino nero, presentato nel 1926 come la « Ford » di Chanel dalla rivista Vogue, Coco dà vita a creazioni sontuose per una clientela alla ricerca dell’originalità. L’ultima sala della mostra riunisce una selezione di abiti con frange e paillettes, volant di tulle e grandi ventagli di seta, pensati per brillare nelle occasioni mondane e testimoni dei ruggenti anni Venti, quando la creatività sembrava senza limiti.
Le iniziative di Villa Paloma sono sempre affascinanti ed ho potuto così ammirare l’esposizione in notturna, seguita dalla scenografica proiezione all’aperto davanti al museo nazionale, del lungometraggio del 1961 di Alain Resnais, regista di Hiroshima mon amour, intitolato L’année dernière à Marienbad per il quale Coco Chanel ha disegnato i costumi e che vede un giovane Giorgio Albertazzi come protagonista principale.
È stato un viaggio tra sogno e realtà, più un sogno in realtà, con lo sfondo onirico di una luna arancione che sorgeva dal mare.

Les années folles de Coco Chanel. Curatrice dell’esposizione : Célia Bernasconi
Scenografo : Christophe Martin
Fino al 5 ottobre 2025
Villa Paloma 56, boulevard du Jardin Exotique, Monaco

Cristina Veronese, scrittrice collabora con MonteCarloin
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Cristina Veronese, a volte scrittrice, a volte blogger. Attenta osservatrice di social media, donne e relazioni amorose che diventano argomenti per le sue storie su blog e settimanali femminili. Con uno dei suoi racconti ha vinto anche un concorso letterario nazionale. Dal 2016 collabora con MonteCarloin, per il quale con brio scrive racconti, attualità culturali e interviste. Il 14 febbraio 2018 è uscito il suo primo romanzo intitolato È infinita, lo sento.