“Fellini? Mi sono innamorata di lui appena l’ho visto e non ho mai finito di amarlo, nemmeno adesso.”
Ne parla al presente come se fosse lì, accanto a lei. Ha la giacca rossa, rosso vivo come il suo rossetto. L’azzurro del mare che circonda la sala è passato in secondo piano quando lei è entrata. Gioiosa, intrigante e spontanea, così è apparsa Sandra Milo alla conferenza stampa del Monte Carlo Film Festival della Commedia. Fotografi e altri personaggi si trasformano in paparazzi, si accalcano sotto il palco sin dai primi istanti, incuranti delle autorità sedute in prima fila e coprendo la visuale alla stampa presente in sala, cominciano a mitragliare di flash l’attrice che non spegne mai il suo sorriso contagioso e che con verve continua a raccontare di un passato che sembra scorrere ora davanti ai suoi e poi ai nostri occhi.
“Nei film di Fellini c’è una sensualità vera, potente, naturale ma lui era un uomo di grande spiritualità e questa è una cosa che hanno notato in pochi, non ci sono mai attori che si baciano, lui aveva infatti un senso di pudore.” Tra il pubblico c’è chi ha lottato per accaparrarsi un buon posto, una telenovela che mi ha incollata alla sedia mentre aspettavo col taccuino e la mia inseparabile 4 colori in mano; c’è chi ha serenamente parlato col vicino per tutto il tempo e poi c’è il misterioso tennista. Da qualche tempo si aggira durante le conferenze stampa un bel ragazzo, non prende appunti, non fotografa e ad incuriosire le tre comari della seconda fila, è stato il suo abbigliamento sportivo: bermuda e cappellino da tennis. È vero che a Monaco la temperatura è già quasi primaverile, ma io oggi indosso ancora il cappotto e sono curiosa di vedere quale tenuta indosserà alle prossime conferenze estive.
Ma tutte queste distrazioni non mi hanno impedito di osservare i fascinosi gesti e ascoltare il racconto della pischella come ironicamente si auto-definisce la diva dalla bionda chioma ondulata, quando Ezio Greggio la introduce appellandola signorina. Ora sta ricordando Marcello Mastroianni: “Bello, bellissimo, dolce e colto. Conosceva il valore dell’amicizia, amatissimo dalle donne, nella sua semplicità possedeva una signorilità estrema; aveva una gentilezza interiore e non di forma”.
E al termine della conferenza Sandra è circondata da giornalisti, curiosi, una blogger e dai fans, uno di questi si fa dedicare dall’attrice una ventina di foto che preziosamente colleziona dagli anni 60 e per ognuna lei gli regala un sorriso. Si concede poi alle innumerevoli interviste che l’attendono, sempre con disponibilità e gentilezza. E proprio mentre sto scrivendo questo post mi giunge la notizia che l’attore che avrei voluto intervistare, perché ho visto quasi tutti i film nei quali ha recitato, si negherà alla stampa scritta. E il paragone con la Donna, icona del cinema italiano, alla quale una sconosciuta scrittrice ha offerto il proprio libro e che con entusiasmo ha voluto mostrarlo durante la foto, apprezzandone la copertina ed il titolo, sorge spontaneo.
Una diva d’altri tempi a cui l’età non ha tolto nulla, anzi.
È proprio vero: la classe non è acqua.