“Proteggere il patrimonio mondiale marino dell’UNESCO grazie alla ricerca scientifica” è il titolo della mostra fotografica composto da 21 fotografie delle Esplorazioni di Monaco, presso la sede dell’UNESCO a Parigi ma visibile anche online cliccando qui
Frutto della collaborazione tra l’UNESCO e il Principato di Monaco, queste fotografie evidenziano come esperti e scienziati marini innovativi stiano lavorando per prendere il polso dell’oceano, esplorare gli ecosistemi, studiare i movimenti delle specie o rivelare la biodiversità nascosta delle barriere coralline. Una mostra di riferimento per il lancio nel 2021 del Decennio delle Nazioni Unite per le scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile (“Ocean Decade“).
I 50 siti marini Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO suddivisi in 37 paesi includono una grande varietà di habitat, nonché una vita marina rara e ancora in gran parte sconosciuta. Rinomati per la loro incredibile bellezza e la loro biodiversità emblematica, questi ecosistemi eccezionali svolgono un ruolo di primo piano nel campo della conservazione dell’ambiente marino.
In questi siti si stanno attuando azioni concrete a livello locale, a favore della conservazione globale dell’oceano attraverso la ricerca scientifica sul campo; sono veri simboli di speranza in un oceano in piena mutazione. Dal 2017, il Principato di Monaco sostiene l’UNESCO per rafforzare la conservazione e la comprensione scientifica dei siti marini iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Questa partnership strategica permette ai team di gestione locali di beneficiare dei risultati raggiunti in particolare durante le missioni scientifiche delle Esplorazioni di Monaco e attirare l’attenzione internazionale delle sfide di conservazione che i siti più vulnerabili del mondo devono affrontare.
La mostra offre un emozionante tuffo nel cuore delle missioni scientifiche condotte dalle Esplorazioni di Monaco in quattro siti del patrimonio mondiale marino: il parco naturale della barriera corallina di Tubbataha (Filippine), il Santuario della fauna selvatica di Malpelo (Colombia), la Laguna Sud delle Isole Chelbacheb (Palau) e le lagune della Nuova Caledonia (Francia)