SCOMPARE AÏCHA CHENNA, VINCITRICE DEL PRIX MONTE-CARLO FEMME DE L’ANNÉE 2017

È con cordoglio che apprendiamo la notizia della scomparsa di Aïcha Chenna, 81 anni, la vincitrice del Prix Monte-Carlo Femme de l’année 2017. Nonostante le sue sofferenze fino all’ultimo si è battuta per il rispetto dei diritti delle donne in Marocco e in particolare per le ragazze madri.

Scompare Aïcha Chenna, vincitrice del Prix Monte-Carlo Femme de l'année 2017 che per 50 anni si è battuta per i diritti delle donne e salvare le ragazze madri e i loro bambini rifiutati dalla società.
Al Centro Aïcha Chenna alla serata di Premiazione, ft@Prix MC Femme de l’Année

La serata di Premiazione, si era svolta al Grimaldi Forum, era stata emozionante. Al termine del racconto della sua storia, il pubblico presente si era alzato in piedi ad applaudirla in una standing ovation da brivido.

Il tema di quell’anno era “Donne per le Donne”, il Comitato aveva scelto Aïcha Chenna per aver salvato dal 1985 le ragazze madri marocchine rifiutate dalle famiglie e dalla società e di aver creato, con grande fatica ma anche con molta perseveranza, un centro di accoglienza per madri e figli, dove le giovani donne potevano ricevere una formazione, trovare lavoro ed un giorno ritrovare la loro indipendenza.

Aïcha Chenna, era di formazione infermiera e da ragazza aveva proprio assistito ad una scena che l’aveva annichilita. Una ragazza madre a cui avevano strappato il neonato mentre lo allattava. All’epoca Aïcha non era a conoscenza di questo uso nel suo Paese, i bambini lasciati morire o abbandonati in specie di orfanotrofi, in questo modo lo scandalo era cancellato le ragazze tornavano nelle famiglie per sposare chi il padre avrebbe deciso.

Da lì iniziò la battaglia di Aïcha, e la parola non è esagerata. Fondò l’associazione “Solidarité Féminine” (Solidarietà Femminile). Si scontrò con un mondo maschile incapace di comprendere e senza nessuna pietà umana. Maltratta da più parti, raccontò alla serata di aver ricevuto più aiuti economici da ebrei e cattolici che dai musulmani. Aveva così creato anche dei centri dove le ragazze potevano riprendere a vivere e a lavorare. Grazie a lei molte mamme e ragazzi hanno potuto avere delle vite felici.

Aïcha Chenna continuava, nonostante l’età e la malattia a fare conferenze, visitare centri d’accoglienza per le ragazze madri, a sensibilizzare la società. Importante fu il suo incontro con il Re del Marocco Mohammed VI, che prese coscienza di questa realtà. Lo stesso Sovrano del Marocco ha rivolto un messaggio di condoglianze alla famiglia, in cui ha spiegato di aver appreso con profondo dolore e commozione la notizia della morte Aïcha Chenna, che ha dedicato la sua vita al servizio delle donne marocchine e alla difesa delle loro cause con una forza, un’audacia e un’abnegazione che le sono valsi l’amore e il rispetto del popolo.

Il lavoro di Aïcha proseguirà grazie alla figlia e alle tante volontarie, diventate un’unica famiglia in Marocco.