Nel corso di un incontro tenutosi presso il Monaco Press Club, l’analista macroeconomico Augusto Minoja ha sollevato un tema di grande attualità: i rischi legati alla detenzione di wallet di criptovalute sui telefonini.

“Lo smartphone è il dispositivo più vulnerabile che possediamo – ha affermato Minoja – e tenerci dentro un portafoglio di criptovalute equivale spesso a lasciare un portafoglio pieno in una tasca aperta.”
Secondo l’esperto, la crescente popolarità delle criptovalute ha attirato non solo investitori ma anche cybercriminali e criminali di tutti i giorn. Attacchi di phishing, malware, app fasulle e accessi remoti non autorizzati sono solo alcune delle tecniche usate per violare i wallet installati su dispositivi mobili. Poi ci sono i rapimenti e i tentativi di rapimenti per estorcere « il tesoro virtuale delle crypto »
Minoja ha citato in particolare il caso di wallet “hot”, ovvero connessi permanentemente a internet, che se non protetti da chiavi private offline o wallet hardware, diventano facile bersaglio: “Una volta sottratti, i fondi sono persi per sempre. Non esiste una banca centrale o un numero verde da chiamare.”
Durante il suo intervento al club, Minoja ha anche parlato della necessità di educare il pubblico, sull’utilizzo corretto e consapevole di strumenti finanziari digitali, la sicurezza informatica e la finanza decentralizzata.
Tra i consigli pratici forniti dall’analista:
- Utilizzare wallet fisici (cold wallet) per il deposito a lungo termine;
- Evitare connessioni Wi-Fi pubbliche o non protette;
- Attivare autenticazione a due fattori, meglio se non via SMS;
- Tenere aggiornato il software del dispositivo;
- Diffidare da app non ufficiali o scambi poco regolamentati.
“Il fascino della libertà finanziaria non deve farci dimenticare che ogni libertà comporta responsabilità – ha concluso Minoja – e che la protezione dei propri asset digitali passa prima di tutto dalla conoscenza e dalla prudenza”.